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TRATTATIVE E SOLUZIONE
zitii di deferire al Tribunale correzionale il Luciani, il quale, inasprito di vedersi preclusa la strada alla riabilitazione, o meglio alla réclamè, che agognava, attaccò i quattro gentiluomini per mezzo della stampa dichiarando nullo il loro verdetto perchè non chiamati dalle due parti a costituirsi in giurì d'onore e pretendendo da loro una riparazione con le armi per il danno che il loro verdetto aveva arrecato alla sua intemerata reputazione.
I quattro gentiluomini, disgustati dalla polemica suscitata dal Luciani, si degnarono accogliere la sfida lanciata loro dal Luciani, che non conoscevano nemmeno di vista ed estrassero a sorte chi tra loro quattro dovesse scendere sul terreno.
La sorte designò il Conte Michelozzi che meritamente era ed è tutt' ora considerato una delle più valenti lame d'Italia.
. Il duello ebbe luogo con la sciabola, niun colpo escluso e col guantone da sala con dichiarazione che dovesse cessare al primo sangue. La fortuna che spesso sorride ai malvagi favorì il Luciani mettendolo di fronte ad un avversario illustre per dottrina e abilissimo nelle armi, ma impossibilitato quasi a maneggiare la sciabola, perchè il giorno precedente alla sfida il conte Michelozzi si era ferito piuttosto gravemente il pollice destro, quel dito appunto che dirige l'arma.
Incominciato il combattimento il Luciani si fece sotto misura menando colpi disordinati da destra a sinistra e da sinistra a destra contro il viso dell'avversario, il quale, approfittando della propria valentia nelle armi e anche un poco per la disgrazia capitatagli, limitò la propria azione alle parate con successive risposte in tempo che mal dirette dal pollice venivano a colpire il Luciani col piatto della lama ricoprendolo di lividure. Questo strano combattimento si sospese dopo venti minuti e ripresolo, in uno dei soliti colpi, la lama del Luciani svettando sulla parata graffiò la fronte del Conte e il duello non ebbe più seguito dichiarandosi il Luciani soddisfatto.
Fece meraviglia a molti come il Conte Michelozzi non avesse mai approfittato di mille circostanze per colpire efficacemente il Luciani ; tanto più che la punta della sua sciabola, trovatasi a sfiorare la gola dell'avversario, il Conte non solo non scese a fondo, ma si arrestò con evidente intenzione di non voler ferire l'avversario.