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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELLA VERTENZA D'ONORE
   IOI
   1 duelli a primo sangue diventano una vanitosa puerilità per mendicare un briciolino di réclame. Si va sul terreno, non per tutelare il proprio onore vilipeso dall'offesa dell'avversario, ma si affronta un duella per tentare di rendersi se non celebri, almeno interessanti, quando non si può addivenirlo altrimenti.
   Altre volte, invece, questi duelli sono provocati a bella posta per farsi perdonare dalla società qualche piccola magagna per la quale * facilmente un tarlo potrebbe introdursi nell'onore per distruggerlo a poco a poco.
   I duelli a primo sangue sono deplorevoli e dovrebbero essere assolutamente banditi, perchè nuocciono alla serietà di chi li fa e alla reputazione di chi li permette.
   0 la querela è futile e facilmente deve essere composta all' amichevole: o l'offesa è grave e allora il duello diventa serio e deve perciò terminare con una ferita seria o tale che impedisca il maneggio dell'arma.
   Con ciò non vogliamo alludere a quei duelli di natura loro particolare, i quali, sia per l'origine dei fatti che li provocano, sia per le persone che vi sono implicate non devono necessariamente avere mai un resultato funesto.
   Ci duole, a questo proposito, porre allato al nome di alcuni illustri gentiluomini quello dell'assassino di Sonzogno, riportando un fatto che calza bene al nostro argomento.
   Chi non rammenta la vertenza Avanzini-Luciani sorta a Firenze mentre era capitale del Regno? Il Luciani, avendo bisogno di un duello per una delle tante ragioni che spesso guidano gli spostati, offese atrocemente l'Avanzini, il quale si rivolse a quattro distinti gentiluomini :
   Conte Eugenio Michelozzi-Giacomini Maggior Generale, Conte Carlo Degli Alessandri, Colonnello Colli di Felizzano, Colonnello Pozzolini di Stato Maggiore, perchè decidessero se doveva chiedere al Luciani una riparazione con le armi stante i di lui precedenti che pur troppo ne preconizzavano la fine.
   II verdetto emesso dai quattro gentiluomini consigliava all'Avan-