DELLA VERTENZA D'ONORE
IOI
Crediamo opportuno far notare qui che, accettato il diffìcile incarico di padrino, è tacitamente impegnata la parola d'onore dei rappresentanti di mantenere il segreto se il motivo che suscitò la vertenza d'onore da comporsi potesse in qualsiasi maniera
compromettere l'onore o la tranquillità di chi li delegò a rappresentarlo o di altra persona.
Quest' obbligo si riferisce pure a quei rappresentanti che durante la trattazione dell' affare rassegnarono le loro dimissioni da mandatari nelle mani del loro mandante, o se furono da questo pregati di ritirarsi.
VII — Rifiuto del cartello di sfida
Il rifiuto del cartello di sfida dovrà essere fatto con somma cortesia e concepito con termini sobri e distinti.
In tal caso è bene dichiarare francamente ai rappresentanti dell'avversario le ragioni che impongono il rifiuto, quali sarebbero, per esempio : se il vostro avversario non fosse degno d'impugnare le armi per una delle tante ragioni di cui al capitolo delle interdizioni.
Se la risposta al cartello di sfida è negativa e che, senza una ragione plausibile, lo sfidato rifiuta di designare chi lo rappresenti, i mandatari dello sfidante si ritireranno evitando qualsiasi discussione collo sfidato in merito alla vertenza.
Disteso il verbale Io consegneranno al loro cliente perchè se ne valga à tutela del proprio onore e a giustificazione del proprio operato.
L'offeso ha il diritto di pubblicare il verbale che fa fede della sua buona ragione e della soddisfazione ottenuta o no.