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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   DELLA VERTENZA D'ONORE
   IOI
   Accettato dagli amici il delicato incarico di rappresenta rio, il gentiluomo si metterà a disposizione dei suoi mandatari ai quali spetta tutta la responsabilità dell'onore e della vita del rappresentato.
   I mandatari porteranno il cartello di sfida a voce (ciò è sempre preferibile), o in scritto.
   In questo secondo caso, colui che manda a sfidare un avversario, munirà i suoi testimoni di una lettera di sfida e di nomina a rappresentanti: e questi la rimetteranno personalmente nelle mani dello sfidato.
   Detta lettera sarà concepita presso a poco in questi termini:
   Firenze..........ore ....
   II sottoscritto, ritenendosi offeso dalla S. V. perchè (esporre le
   cause......) ha pregato i signori A e B di chiederle in suo
   nome una riparazione d'onore.
   I sunnominati signori avendo accettato questo mandato la S. V. vorrà considerarli quali rappresentanti del sottoscritto muniti all'uopo di pieni poteri.
   Firma...............
   Al Signor N. N.
   ................•••(')
   Si guardino bene i rappresentanti di accettare un mandato restrittivo ed esigano nel cartello di sfida la clausola che « sono muniti air uopo di pieni poteri. »
   Abbiamo già detto, e torniamo a ripeterlo, che è preferibile incaricare i mandatari di sfidare l'avversario a viva voce anziché per iscritto. In questo secondo caso i rappresentanti diventano semplici commissionari; mentre, come nel primo, deve esser lasciato loro la più ampia libertà d'azione, essendo essi responsabili dell'onore e della vita del loro mandante.
   (i) Generale Angelini, Codice cavalleresco.