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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •3o QUESTIONI DEL DUELLO
   
   Se il ritardo potrà attribuirsi alla negligenza della parte ritar-«Aataria, l'avversario potrà in seguito negargli lo scontro che non ebbe luogo nel giorno e nell' ora precedentemente stabilita.
   Se per recarsi al luogo prescelto per lo scontro è necessario viaggiare per ferrovia sarà più prudente di partire con la penultima che con l'ultima corsa, che porta al luogo fissato.
   «La scusa di aver mancato al treno, scrive l'illustre Generale Angelini, non è tenuta come buona. »
   XVI
   Del diritto di rifiutare la sfida di un avversario che manda i suoi rappresentanti dopo avere intentato un' azione giudiziaria.
   Lo Chateauvillard, il decano degli scrittori di cose cavalleresche, e Du Veger de Saint-Thomas, sono di parere che se per un' ingiuria od un' offesa qualunque si fa appello ai Tribunali ordinari contro l'offensore, non si ha più il diritto di chiedere una riparazione con le armi.
   Sarebbe troppo concedere, se si accordassero per una stessa offésa due riparazioni : quella cioè dei Tribunali civili e correzionali e quella delle armi. Questa è la soddisfazione per i soli gentiluomini, quella per tutti.
   Certo, che se l'offeso trova un avversario extra-condiscendente, generosissimo, potrà ottenere facilmente e 1' una e l'altra riparazione.
   Ciò pertanto costituisce un fatto eccezionale, e riteniamo che nessun gentiluomo che si rispetta accetterebbe un cartello di sfida dall'offeso che avesse precedentemente cercata la tutela del proprio onore nel Codice penale.
   Perciò, il diritto di rifiuto resterà sempre allo sfidato, anche se la querela venisse ritirata e se fossero state fatte tutte le pratiche necessarie per annullarne gli effetti.
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