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Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana

Iacopo Gelli
Loescher & Seeber Firenze, 1886, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •3o
   QUESTIONI DEL DUELLO
   A questo proposito rammentiamo quanto è accaduto ai primi dello scorso ottobre nella vertenza San Malato-Casella, che destò tanto interesse e tanta agitazione negli schermitori italiani e più specialmente delle Provincie Meridionali, ove la scherma è coltivata con cura straordinaria e grande passione (i).
   I padrini di San Malato, dopo aver fissato la scelta della pistola, all'indomani chiesero la facoltà di poter scegliere l'arma sul terreno. San Malato dal canto suo chiese di battersi alla spada purché assistessero allo scontro altre due persone oltre i quattro testimoni.
   I padrini del Casella rifiutarono a San Malato questi giudici dei giudici ; rifiuto questo che, a quanto sembra, indispose San Malato.
   Lo scontro doveva aver luogo nelle vicinanze del Lago d'Averno e alle 3 pomeridiane i componenti la partita d'onore vi si diressero in carrozza. »
   Giunti sul luogo dello scontro si scelse la spada.
   Al momento di cominciare il combattimento San Malato, ad insaputa degli stessi suoi padrini, calzò un guantone da sciabola dichiarando essere sua abitudine di servirsi di fioretti con guardia speciale.
   I padrini di ambo le parti, attenendosi alle disposizioni del Codice Cavalleresco, disposero : « che la prescrizione di scegliere le armi non obbliga nè dà diritto di battersi con le proprie. »
   Ad unanimità poi dichiararonsi contrari all'uso del guantone, perchè costituente una disparità troppo marcata essendo calzato da uno solo dei combattenti.
   Casella pregò i suoi rappresentanti di assecondare il desiderio di San Malato circa le armi, ma tenne fermo la negativa sull'uso del guantone, perchè contrario alle disposizioni cavalleresche, e perchè di solo ed immenso vantaggio di colui che n' era provvisto.
   San Malato si ostinò nel voler calzare il guantone, e benché redarguito da uno dei suoi padrini, continuò a parlare animato: talché uno dei suoi testimoni, non potendo approvare il di lui operare, declinò il mandato di assisterlo.
   (i) Lo togliamo dal Corriere della Sera dell'ottobre 1885.