QUESTIONI DEL DUELLO
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gravi a poco a poco vennero sostituite da altre più leggiere, in vista dei progressi lenti, ma costanti, che facevano le armi da fuoco, contro la potenza delle quali le armature antiche erano di nessuna efficacia.
Così, alle pesanti durlindane subentrarono spade di gran lunga meno grevi e si abbandonò gradatamente l'uso della daga nei combattimenti individuali.
Però l'abitudine d'impiegare la mano sinistra, quale mezzo di parata e per deviare il ferro dell'avversario, restò in vigore fino a pochi anni or sono in alcune dfelle nostre sale d'armi.
Fortunatamente ora può dirsi quasi completamente abbandonata e tutti fanno voti perchè venga assolutamente bandita, essendo contraria alle regole della leale e pura cavalleria.
È pur vero che, dietro accordo reciproco delle parti, si potrebbe in uno scontro accordare la facoltà di servirsi della mano sinistra come semplice parata, però rammentatevi che questa condizione non può mai essere imposta da una all'altra delle parti avversarie. Voi intanto, se testimone, non accondiscendete mai a tale concessione, e qualora la maggioranza vi obblighi ad accettarla, rinunziate al mandato di rappresentante, perchè, quantunque reciproca, una tale concessione può essere causa di resultati troppo funesti, come dice Bazancourt, e di errori notevoli senza apportare alcun vantaggio capace di controbilanciarli.
Voi, anche se offensore e se i vostri rappresentanti hanno accondisceso a tale reciproco accordo, rifiutatevi sempre di accettarlo, essendo l'uso delle due mani nel duello contrario alle consuetudini cavalleresche.
La vera ragione per la quale si bandisce l'uso della mano sinistra nel duello si riscontra nella difficoltà di poter giudicare se veramente l'arma dell'avversario sia stata semplicemente deviata o trattenuta. Avverandosi questo secondo caso, è naturale che l'avversario, l'arma del quale è stata trattenuta, deve essere considerato in quel momento come disarmato. Ora, colpire in duello chi è inerme o nella impossibilità di difendersi, sa ognuno esser contrario ad ogni regola d'onore.