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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   [CAP. XI.]
   AFFEZIONE DELLA DONNA,
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   e di contento, quale è necessaria a tener vivo e promuovere il carattere nel miglior modo possibile ; è per natura compassionevole, gentile, paziente, capace di sacrifizio ; l'occhio suo amoroso, fiducioso, confidente spande letizia in ogni dove ; brilla ove è freddezza, e la riscalda ; ove si pena, e dà conforto ; ove è mestizia, e la dissipa : « Il suo consiglio accorto e sottile, come argenteo flutto, va direttamente, benché inavvertito, al cuore e all' intelletto dell' infelice, percorrendo la sua via con soavissima gentilezza, attraverso alle esterne difese dell'orgoglio sospettoso. »
   La donna fu definita come « F angelo degli sventurati, » È pronta sempre ad assistere il debole, a rialzare il caduto, a confortare 1' afflitto. E molto significativo che sia stata una donna la prima ad edificare e dotare un ospitale. Fu detto che dovunque un essere umano soffre, i suoi gemiti gli attirano al fianco una donna. Mungo Park, cacciato dagli uomini fuori di un villaggio d'Africa, affatto solo, senza aiuto, languente di fame, si disponeva a passar la notte sotto un albero, esposto alla pioggia e alle bestie feroci, frequenti in quel luogo ; quando una povera negra che tornava dal lavoro de' campi, n' ebbe compassione, e lo condusse nel suo tugurio, ove trovò sicurezza, riparo e cibo.1 Però mentre le doti più speciali della donna si ma-
   1 Mungo Park dichiara d'esser stato più colpito da quest' avventura, che da nessun' altra de' suoi lunghi viaggi. Monti4' egli dormiva sulla stuoia, che la sua benefattrice aveva stesa per lui sul pavimento del tugurio; ella chiamò intorno a sè le altre donne della famiglia a filar cotone, com'erano solite; e passarono così gran parte della notte. « Esse rallegravano il lavoro cantando le loro canzoni (dice il viaggiatore), una delle quali fu improvvisata quella sera, poiché ne era io medesimo il soggetto : una giovane la cantava, e le altre l'accompagnavano in coro.
   Il canto era dolce e malinconico, e le parole, tradotte letteralmente, erano queste: —Il vento infuria, cade la pioggia II pover'uomo bianco, debole e affaticato, venne a sedersi sotto il nostro albero. Egli non ha madre che gli porti del latte, non ha sposa che gli macini grano. — E il coro aggiungeva: — Ci muova a compassione l'uomo bianco, che è senza madre'—Sebbene questa canzone possa sembrar cosa da nulla, a me in quello stato fece la più viva impressione, e l'inaspettata gentilezza mi penetrò tanto, che non ho potuto prender sonno. »
   Pmiles. — II Carattere.
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