[CAP, SI.] PENSIERI SUL CARATTERE DELLA DONNA. 303
quanto una donna stupida e priva d'intelligenza. Per formare l'uomo o la donna di carattere puro e ben temprato, è indispensabile coltivarne tutte le parti della natura morale e intellettuale. L'uomo che non provasse per altri ombra di simpatia o di considerazione, non sarebbe che un povero essere insensato, sordido, egoista ; come anche la più bella delle donne, senza cultura intellettuale sarebbe poco più di una bambola ben vestita.
Prevalse già 1' opinione che la donna meritava di essere ammirata principalmente per la sua debolezza e il bisogno che ha dell' altrui aiuto. « Se noi dovessimo formare Ì' immagine di un uomo dignitoso, dice Riccardo Steele, gli presteremmo saggezza e valore, come essenziali al carattere maschile. Per la stessa ragione, se voi descrivete una vera donna, nel miglior senso, ella dovrà avere gentile delicatezza, dolce timidezza, e tutte quelle qualità delia vita che la differenziano dall' altro sesso, con una qualche subordinazione a questo ; ma che sia tale inferiorità da renderla amabile. » Faceva pertanto mestieri coltivare piuttosto la sua debolezza, che la forza ; piuttosto la sua leggerezza che la sua sagacia. Doveva essere una creatura debole, timida, piagnolosa, senza carattere, inferiore, capace appena d'intendere le gentili inezie che il sesso « superiore » le sussurra. Se ne doveva fare una galante proprietà dell' uomo, anzi che educarla come una intelligenza indipendente ; come una moglie, una madre, una compagna, un' amica.
Pope in uno de' suoi Saggi Morali, asserisce che « il più delle donne non hanno alcun carattere ; « e dice inoltre : « Le signore sono come i tulipani variegati : metà dei loro vezzi non sono che effetto del continuo cangiar che fanno, belle perchè incomplete, e delicatamente fragili. »
Questo tratto satirico fa parte dell' Epistola a Marta Blount, la padrona di casa che trattò il poeta con