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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   [CAP. X.] POTERE MORALE DEI LIBRI. 299
   nè potrò più aprire que' miei libri tanto dilettevoli. Non potrò più aggirarmi tra i vivi, non vedrò più la faccia de' fidi amici, nè sarò più veduto da alcuno ; le case, le città, i campi, i paesi, i giardini, i viali, saranno un bel nulla per me. Non udrò più discorrere delle cose del mondo, degli uomini, della guerra, nè d' altro ; non vedrò cbe debba avvenire di questo ben augurato amore della sapienza, della pietà e della pace, che desidero abbia sempre a prosperare. »
   Non occorre parlare dell' immensa parte che i libri hanno avuto nel diffondere la generale civiltà degli uomini, dalla Bibbia in poi. Nei libri sta rinchiuso il tesoro della scienza umana. Essi conservano la memoria delle fatiche, delle opere, delle meditazioni, dei buoni successi, delle sfortune incontrate nella cultura della scienza, della filosofia, della religione, della morale. In tutti i tempi i libri furono i più grandi fattori nell'umanità. « Dal Vangelo al Contratto sociale (dice De Bonald) furono i libri che hanno suscitato le rivoluzioni. » Un gran libro spesse volte è veramente maggior cosa di una grande battaglia. Anche opere d'immaginazione hanno talvolta avuto molto effetto sull'umana società. Rabelais in Francia e Cervantes in Ispagna rovesciarono il predominio dei frati e della cavalleria colla sola arme del ridicolo, che è la più naturale per combattere i terrori superstiziosi. La gente rise, e riprese animo. Così anche la comparsa del Telemaco, valse a richiamare gii uomini alle armonie della natura.
   Hazlitt dice: e I poeti hanno vita più lunga degli eroi; respirano maggiormente l'aura dell'immortalità. Essi sopravvivono più completamente nei loro pensieri e nei loro atti. Noi conosciamo tutto quanto hanno fatto Omero e Virgilio, come se fossimo vissuti con loro. Possiamo aver tra le mani le opere loro e porle sul nostro guanciale e recarcele alle labbra ; mentre degli eroi presso che nulla rimane sulla terra che sia visibile all'occhio di tutti. Solo i defunti autori sono