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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   298 I LIBRI SONO UNA NECESSITÀ DELLA VITA. [CAP. X.]
   Erasmo, il grande erudito, era di parere clie i libri fossero una necessità della vita, e i vestiti poco meno che un superfluo; e più eli una volta indugiò a provvedersi di questi finché non ebbe i libri che desiderava. Egli ammirava soprattutto Cicerone, e asseriva che dalla lettura delle opere eli lui si sentiva sempre migliorato. « Non posso leggere (diceva egli) gli scritti di Cicerone Intorno alla Vecchiaia, o Dell'Amicizia, o le sue Tusco-lane, senza imprimervi ferventemente le labbra, e sentirmi compreso di ammirazione per un intelletto che sembra ispirato da Dio medesimo. » Fu la lettura casualmente fatta dell' Ortensio di Cicerone, che trasse sant'Agostino dalla vita scostumata e mondana fino allora condotta, a darsi alla meditazione ed agli studi, per cui si fece il più grande dei Padri della Chiesa primitiva. Guglielmo Jones soleva rileggere una volta all' anno i libri tutti di Cicerone, « la vita del quale (dice il suo biografo) fu il grande esempio che propose a sè stesso. »
   Numerando il buon puritano Baxter, nella sua vecchiaia, le belle ed utili cose che la morte gli avrebbe tolte, ricordò il piacere che gli avevano dato : libri e
   10 studio. « Morendo (diceva) dovrò abbandonare non solo i piaceri dei sensi, ma i ben più alti piaceri dei miei studi, della scienza, del conversare (per mezzo dei loro scritti) con molti sapienti e divini intelletti ; del leggere, dell' ascoltare, dei pubblici e privati esercizi religiosi; e simili. Dovrò staccarmi dalla mia libreria,
   abbiamo i più sicuri modelli dell' arte letteraria; e i migliori scrittori
   11 hanno sempre studiati con ogni diligenza. La cultura classica fu T istru-mento, per mezzo del quale Erasmo ed i riformatori hanno purificata l'Europa. Questo fu lo studio più caro ai grandi patrioti del secolo de-cimosettimo; e dopo d'allora fu tale sempre ad ogni insigne uomo di Stato. « Non so come avvenga (dice uno scrittore inglese), ma P aver costante relazione con questi antichi, sembra a me che fortifichi e dia gravità al giudizio, non solo in materie letterarie, ma intorno agli uomini ed agli eventi tutti in generale. Coloro che li studiano sono come persone che abbiano fatto del mondo una esperienza grandemente efficace; sanno comportarsi con maggior dignità nei diversi casi della vita, e non si lasciano soggiogare dal linguaggio dei loro contemporanei. »