[CAP. X.] LIBRI PIÙ CARI AI GRANDI UOMINI. 293
scorta delle loro opere, egli avrebbe avuto animo « di costruire un intero corpo di filosofia. »
Federico il Grande di Prussia mostrò la molta propensione che aveva pei Francesi, nella scelta dei libri ; imperciocché amava principalmente Bayle, Rousseau, Voltaire, Rollin, Fleury, Malebranche, e un autore inglese, Locke. Ma il suo maggior favorito era il Dizionario di Bayle, che fu il primo libro che gli facesse impressione ; e lo aveva in tanta stima da farne perfino un compendio in tedesco, il quale fu stampato. Era una delle sentenze di Federico, che i libri formano non piccola parte della vera felicità. Nella sua vecchiaia diceva : « L'ultima passione che avrò, sarà la letteratura. »
Pare strano che il libro più pregiato dal maresciallo Blùcher sia stato la Messiacìe di Klopstock. e che Napoleone amasse sopratutto le poesie di Ossian e i Dolori di Werther. Ma egli leggeva assai, ed amava molti libri: fra questi v' erano Omero, Virgilio, il Tasso; romanzi d' ogni lingua; storie di tutti i tempi; matematiche, legislazione e teologia. Gli facevano ira « il tronfio e 1' orpello y> di Voltaire, coni' egli diceva ; mentre non era mai sazio di lodare Omero ed Ossian. Ad un ufficiale, sulla nave Bdlcrophon, disse : « Rileggete il poeta di Achille; divorate Ossian. Questi sono i poeti che c' innalzano P anima, e danno all' uomo una grandezza colossale.1 »
1 Napoleone lesse attentamente anche Milton, e di lui narra Colin Campbell, il quale dimorò all'Isola d'Elba coli'Imperatore, che parlando egli della battaglia di Austerlitz, diceva che una certa disposizione delle artiglierie, la quale produsse tale effetto, da aver contribuito non poco alla vittoria, gli era venuta in mente, per essersi rammentato di quattro versi di Milton. Questi sono nel libro sesto, e descrivono un' astuzia di Satana, nel muover guerra al Cielo : « In una fossa cubica trascinando le sue macchine infernali, difeso per ogni lato da profondi squadroni che lo coprivano, e nascondevano la sua astuzia. » Ma, dice Edwards nel suo libro On Zibraries (sulle librerie) : « il fatto indubitabile che questi versi combinano alquanto con una importante mossa stata ordinata ad Austerlitz, dà spicco all' aneddoto ; ma ci vuole una grande immaginazione per trovare che quella vittoria sia dovuta a quella mossa. In quanto poi al resto del racconto è un peccato che non gli si possa dar fede, per avere Napoleone imparato già molto dell' arte della guerra, prima che potesse leggere un verso di Milton. »