Stai consultando: 'Il carattere ', Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)

   

Pagina (319/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (319/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   [CAP. X.] LIBRI PIÙ CARI AI GRANDI UOMINI. 291
   gere da cima a fondo una volta l'anno. Anche Virgilio fu de' suoi favoriti; imperciocché il di lui biografo Phillips dice di averlo veduto una volta leggere 1' Eneide nello stanzino di una nave corriera di Holyhead, mentre tutti gli altri passeggieri giacevano travagliati dal mai di mare.
   In quanto ai poeti, Virgilio fu l'autore di Dante, Lucano di Corneille, Shakspeare di Schiller, Spenser di Gray, e Coleridge ammirava specialmente Collins e Bowles. Dante poi fu il prediletto di molti poeti inglesi, da Chaucer a Byron e Tennyson. Anche lord Brougham, Macaulay e Carlyle ammirarono ed altamente lodarono il grande Italiano. Il primo di questi asserì agli scolari di Glasgow che, dopo Demostene, lo studio di Dante era il più opportuno per apprendere 1' eloquenza del pulpito e del foro. Roberto Hall ingannava i tormenti della spinite colla lettura di Dante ; e allo stesso poeta Sydney Smith chiedeva conforto e sollievo nella sua vecchiaia. E notevole che Goethe fra tutti i libri prediligesse l'Etica di Spinoza ; nella quale diceva d' aver trovata quella pace e consolazione, che nessun altro libro aveva saputo dargli.5
   Il libro più amato da Barrow era San Giovanni Griso-stomo, da Bossuet era Omero. Bunyan ammirava sopratutto 1' antica leggenda di Sir Bevis di Southampton, la quale è molto probabile che gli abbia suggerita la prima idea del suo Pilyrim's Progress (Viaggio del Pellegrino).
   1 È molto singolare che anche il religioso Schleiermacher abbia, quanto Goethe, stimato Spinoza, che pure fu scomunicato dagli Ebrei, alla religione dei quali apparteneva, e dai Cristiani accusato quasi di ateismo. Schleiermacher, nel suo Rede uber die Eeligion (Discorso sulla Religione). dice: «Il pio, eppur condannato Spinoza, era invaso dal grande Spirito del mondo; l'Infinito era il suo principio e il suo fine ; l'Universo la sola ed eterna sua legge. Egli era pieno di religione e di spirito religioso; e perciò domina solo, senza alcuno che gli stia vicino, maestro dell' arte sua, ma al di sopra del mondo profano, senza aderenti, ed anche senza cittadinanza. »
   Anche Cousiu dice di Spinoza: « L'Autore al quale più somiglia costui, che si vorrebbe far creder ateo, è l'ignoto autore della Imitazione di Cristo, d