290 LIBRI PIÙ CARI AI GRANDI UOMINI. [CAP. X.]
Goldsmith, Swiffc, Sterne e Steele, furono scritte e riscritte; mentre si lasciano senza grandi uomini di azione, o scienziati, o industriali.1
Abbiamo detto dianzi, che si può far giudizio di un uomo, conoscendo i libri di cui egli ama la compagnia ; sarà bene dunque ricordare alcuni fra i libri favoriti dagli uomini che hanno maggior fp,ma. Degli ammiratori di Plutarco si è già detto. Anche Montaigne fu il compagno prediletto di molti uomini meditativi. Quantunque si veda che Shakspeare ha studiato molto Plutarco, giacché lo copia liberamente, e ne riporta perfino le parole, tuttavia è Montaigne il solo libro che si sappia di certo aver egli posseduto; imperciocché uno dei rarissimi autografi che si abbiano di Shakspeare, fu trovato in un esemplare della traduzione inglese di Florio dei Saggi, il quale contiene altresì, nella copertina, l'autografo di Ben Jonson.
I libri che piacquero maggiormente a Milton, furono Omero, Ovidio ed Euripide; e quest'ultimo fu anche il prediletto di Carlo Giacomo Fox, il quale lo diceva studio utilissimo ad ogni pubblico oratore. Milton poi alla sua volta fu la delizia eli Pitt (mentre Fox non ne faceva gran conto) ; e il sommo politico amava recitare il famoso discorso che nel Paradise Lost (Paradiso perduto), Belial tiene ai potentati raccolti a consiglio nel Pandemonio. Altro dei libri più studiati da Pitt furono i Principia di Newton. Il conte di Chatham poi aveva cari segnatamente i sermoni di Barrow, e li rilesse tanto, che li sapeva a memoria ; mentre Burke amava la compagnia di Demostene, Milton, Bolingbroke e dei Night Thoughts (Pensieri notturni) di Young.
II libro caro a Curran fu Omero, ch'egli soleva rileg-
1 La biografia di Carlo Bell, uno de' più insigni fisiologi inglesi, fu lasciata scrivere al francese Amedeo Pichot; e quantunque le sue lettere al fratello siano state di poi pubblicate, non si ebbe ancora in Inghilterra chi ne stendesse la vita. Si può aggiungere che la migliore biografia di Goethe fu scritta da un Inglese, e quella di Federico il Grande da uno Scozzese.