[CAP. X.] SAINT-SIMON E LA BRUYERE. 28-3
una specie di memorie biografiche, a cui gT Inglesi avrebbero poco da contrapporre. Intendiamo dire delle loro Mémoires pour servir ec., quali sono quelle di Sully, De Comines, Lauzun. De Retz, De Thou. Rochefau-cault, ec. ; che forniscono una infinità di notizie minute e speciali intorno a molti grandi personaggi storici. Inoltre sono ricche di aneddoti illustrativi della vita e del carattere dei loro autori, non che di particolarità che potrebbero dirsi frivole se non riflettessero molta luce sullo stato sociale e sulla civiltà generale del tempo a cui si riferiscono. Le Mémoires di Saint-Simon hanno anzi maggior importanza, essendo meravigliose disamine di caratteri, che formano la più rara collezione di biografie anatomiche state mai fatta.
Si può dire di Saint-Simon, che è una spia postuma della corte di Luigi XIV. Egli bramava ardentemente di poter indovinare i caratteri delle persone con cui trattava, e cercava di scoprirne i motivi, le intenzioni, nei volti, nelle espressioni, nel conversare, in ogni minimo loro atto. « Io esamino tutti i miei personaggi molto da vicino (dice egli) ; non ne perdo mai di vista la bocca, gli occhi, gli orecchi. » E quanto vedeva e udiva, tutto registrava con istile vivissimo ed incisivo. Osservatore acuto e perspicace sapeva leggere sotto la maschera dei cortigiani, e ne scopriva gl'intimi segreti. L'ardore che metteva a questo suo studio prediletto dei caratteri, sembrava insaziabile, e perfino crudele. « Egli era come un curioso anatomista (dice Saint-Beuve), pronto sempre a immergere il ferro in un seno ancora palpitante, per rintracciarvi il male che non gii è stato possibile prima di scoprire. »
Anche La Bruyère fu non meno attento e penetrante osservatore del carattere altrui. Egli pure soleva tener d'occhio e studiare le persone con cui si trovasse, cercando leggere nei loro segreti pensieri, e quindi, nella propria stanza, facendone deliberatamente i ritratti; per la perfezione dei quali ad ora ad ora ri-