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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   [CAP. X.]
   VERITÀ DEL RITRATTO.
   281
   urtato ; e i loro rammarichi, le compiacenze, e le giustificazioni ?1 »
   Mason, a chi lo biasimava di aver pubblicate le lettere private di Gray, rispose : « Vorreste veder sempre i miei amici vestiti in tutta pompa? » Johnson era di parere, che per ben scrivere la vita eli uno sia essenziale averlo conosciuto personalmente. Pure molti de' migliori e più noti biografi, non ebbero questo vantaggio ;2 ed anzi nel caso di lord Campbell, P esser egli stato intimo di lord Lyndhurst e di lord Brougham, sembra che gli abbia nociuto, avendolo tratto a impiccolire le qualità cospicue, e a magnificare le pecche dei loro caratteri. Johnson dice inoltre, che « se si vuol scrivere una vita, è necessario narrarla quale fu realmente, e menzionare le particolarità tutte dell'uomo di cui si parla; e fin anche i suoi vizi, perchè giovano a spiegarne il carattere. » Ma v' è sempre questa difficoltà, che mentre i minuti particolari, favorevoli o contrari, della vita di uno possono esser ricordati meglio da chi lo ha conosciuto; non è poi sempre conveniente pubblicarli, pel rispetto che si deve ai vivi; e quando viene il tempo di poterlo fare senza indiscrezione, allora non v' è più chi li ricordi. Johnson medesimo dichiarò che gli pesava rivelar tutto quanto sapeva dei poeti che gli erano stati contemporanei ; dicendo che gli pareva così « di passeggiare sopra un fuoco coperto di cenere, ma non del tutto ancora spento. »
   Per questa ragione, oltre ad altre, è raro assai di poter avere da chi più dappresso conobbe gli uomini che furono insigni, una esposizione del loro carattere senza qualche lisciatura ; e meno poi anche da chi narra
   1 Autobiography di Egerton Brydges, Bart, voi. I, pag. 91.
   2 Non 1' ebbero Plutarco, Southey (nella vita (li Nelson) e Forster (nella vita di Goldsmith): nulladiraeno devesi ammettere, che il fatto di aver personalmente conosciuto gli uomini di cui scrissero, aggiunge pregio grandissimo a Tacito nella vita di Agricola, a Roper in quella di llore, a Johnson nelle vite di Savage e di Pope, a Boswell in quella di Johnson, a Loc^hart in quella di Scott, a Carlyle in quella di Sterling, e a Moore in quella di Byron.