Stai consultando: 'Il carattere ', Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)

   

Pagina (307/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (307/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   [CAP. X.]
   BYRON E SCARRON.
   279
   Che Walter Scott si sia storto un piede quand'era fanciullo, nel correre per casa, sembrerebbe un fatto quasi da potersi trascurare nella sua biografia ; eppure a ciò noi siamo debitori di Ivanhoe, di Old Mortality, e di tutti gli altri suoi romanzi. Quando suo figlio gli ebbe espresso il desiderio, che aveva di farsi soldato, Scott scrisse a Soutliey : « Io non ho ragione alcuna di oppormi a questa scelta, la quale sarebbe stata anche la mia, se non era zoppo. » Di modo che, se Scott non si storpiava, avrebbe potuto far la guerra di Spagna, e aver il petto coperto di medaglie ; ma poi è molto probabile, che noi non avremmo posseduta alcuna di quelle opere che resero immortale il suo nome, e hanno diffuso tanta gloria sul suo paese. Anche a Talleyrand il zoppicare tolse di farsi soldato, come nella sua famiglia si avrebbe voluto; ma egli invece dandosi ai libri, e quindi a studiare l'uomo, potè poi salire in fama d'uno de: più abili diploma tici del secolo.
   Anche il piede distorto di Byron dovette avere non piccola parte nello spingerlo a divenir poeta. Senza questa deformità che gli dava tanto dispetto, e gli rattristò i pensieri, egli forse non scriveva un rigo, e non sarebbe stato altro, che il più nobile bellimbusto del suo tempo. Ma quel pie' zoppo stimolò il suo intelletto, destò il suo ardore, gli fece sentire la necessità di non contare che sulle proprie forze; e tutti sanno quale ne sia stato il resultato.
   Lo stesso dicasi di Scarron, alla gobba del quale si devono probabilmente que' suoi cinici versi; e di Pope, le cui satire furono, in parte almeno, uno sfogo di stizza per la sua deformità; imperciocché egli era, come lo descrive Johnson, « protuberante di dietro e davanti. » Ciò che dice lord Bacon della deformità, è senza dubbio vero in gran parte. « Chiunque (egli scrive) ha nel suo corpo un difetto permanente, per cui debba temere d esser dileggiato, ha pur anche in sè un perpetuo sprone che lo eccita a redimersi, e a trionfare del riso