278 COSE DA NULLA NELLE BIOGRAFIE. [CAP. X.]
priamo eh' esso pure non è che un misero mortale, un nostro fratello.1
D' altronde il ricordare i difetti dei grandi uomini non è senza vantaggio; imperciocché, come bene osserva il dottore Johnson, « se non vedessimo che il solo lato bello dei caratteri, sarebbe una disperazione, e ci dovremmo credere incapaci d'imitarli per nessun verso. « Plutarco stesso giustifica il modo che ha tenuto nel fare i suoi ritratti, avvertendo che suo scopo non fu di scriver storie, ma bensì vite. « Le più gloriose gesta (dice egli) non bastano sempre a farci vedere chiaro le virtù e i vizi degli uomini. Talora una cosa di molto minor momento, un' espressione, uno scherzo, c' informano del loro carattere e delle loro tendenze, meglio che non farebbero delle battaglie con migliaia di uccisi, la disposizione dei più grandi eserciti, o assedii di città. E pertanto, come fa il pittore ritrattista, che cura assai il disegno del volto e 1' espressione degli occhi, da cui si vede la vera persona, e non si dà poi gran pensiero del resto ; così a me pure dev' esser lecito indagare con particolar attenzione quei segni, quei tratti, che meglio rivelano l'animo degli uomini; e mentre io così mi studio di esporre il ritratto della loro vita, lascio ad altri descrivere eventi maggiori e grandi battaglie. »
Cose apparentemente da nulla, possono significare assai nella biografia, ed anche nella storia ; e lievi casi aver grand conseguenze. Pascal osservò, che se il naso di Cleopatra era più corto, il mondo probabilmente sarebbe stato spettatore di avvenimenti ben diversi degli accaduti. Senza gli amori di Pipino il grosso, i Saraceni invadevano probabilmente tutta Europa; giacché fu il suo bastardo Carlo Martello che li ruppe a Tours, e li cacciò poi eli Francia.
1 Voltaire dice che « Gli uomini, i quali superano per forza d'ingegno tutti gli altri, somigliano a questi di consueto, per le loro debolezze; e perchè infatti l'ingegno dovrebbe farci maggiori dell' umanità V » — Vie de Molière.