Capitolo Decimo.
LA COMPAGNIA DEI LIBRI.
« I libri sono un mondo sostanziale, buono e puro, intorno al quale, avviticchiati colla forza del sangue e della carne, possono crescere i nostri diletti e la nostra felicità. »
wordstvorth.
« Non solo nel comune parlare, ma in tutte le arti eziandio, che sono, o dovrebbero essere la sintesi vera e perenne di quanto 1' uomo può dire o rappresentare, la biografìa è quasi la sola cosa necessaria. » Carlyle.
« Io leggo ogni biografia con intenso piacere. Anche di un uomo senza cuore, quale era Cavendish, penso, leggo, fantastico, mi creo una immagine in tutte le maniere possibili: finche si trasforma in un essere vivente, e mi sta vicino, e io ini metto ne' suoi panni, e divento in quel mentre un Cavendish, e penso come pensava lui, ed opero come lui. 3 Giorgio Wilson*.
«Il mìo pensiero sta coi morti: con loro io vivo negli anni passati già da gran tempo; amo le loro virtù e ne biasimo i difetti ; divido le speranze e i timori eh' essi ebbero ; e con umile intelletto cerco e trovo istruzione nel loro esempio. »
Southey.
Si può quasi sempre conoscere quello che uno valga, conoscendo i libri eh' egli legge, o i compagni che frequenta; imperciocché vi sono compagnie di libri come di amici; e si dovrebbero sceglier sempre le migliori, sia fra i libri, sia fra gli uomini.