256 NATAN1ELE HAWTHOKNE. [CAP. IX.]
perciocché non solo mi liberai del pensiero molestissimo di sapermi scontroso ; ma ben anche di molte goffaggini che un tal pensiero mi faceva commettere: acquistai in quella vece maniere facili e naturali ; anzi eccessivamente trascurate, per voler affrontare l'opinione altrui, che ben sapeva mi sarebbe stata sempre contraria ; ed anche rozze e sgarbate, imperciocché ogni morbidezza ed ogni grazia mi saranno sempre impossibili, e avrebbero in me 1' aria di una pedanteria; ma pure schiette, e pertanto atte ad esprimere quella benevolenza per i miei simili, che realmente io nutro; e queste credo che siano le qualità che più importano.1 »
Washington eh' era inglese per lignaggio, era tale anche come uomo scontroso. Giosuè Quincy, scrivendone per incidenza, così ne parla: « Andava alquanto impettito, era di modi piuttosto compassati, e in presenza di stranieri poco disinvolto. Aveva il fare di un gentiluomo campagnolo, non molto usato alla civile società; era sommamente urbano, ma impacciato nella conversazione e di lingua poco sciolta ; nè i suoi movimenti erano graziosi. »
Quantunque in generale non si creda che gli odierni Americani siano gente scontrosa, il più eminente scrittore americano del nostro tempo era forse il più scontroso uomo della terra. Natamele Hawthorne era scontroso quanto più si può esserlo. Noi lo abbiamo veduto all' entrare di un estraneo qualunque nella stanza dov'egìi si trovava, voltar le spalle per non voler essere conosciuto ; eppure una volta rotto il ghiaccio di questa sua ritrosia, nessuno era più di lui cordiale e piacevole.
Leggesi in uno degli ultimi Notebooks (Taccuini),2
1 Commonplace Book (Libro di Note) dell' arci vosco yo Whately.
a Si dice che Emerson pensava a Nataniele Hawthorne, nello scrivere il tratto seguente de! suo libro Society and Solitude (Compagnia e Solitudine) : « Non si poteva far cosa che più gli piacesse, che dargli a credere di non averlo raffigurato nella via o in un salotto. Mentre si crucciava di dover essere veduto dove trovavasi, lo consolava l'ineffa-