246 SUPERFICIALITÀ DELLE BELLE MANIERE. [CAP. IX.]
discernimento un'abilità. L'ingegno è il peso, il discernimento la misura. L'ingegno sa quello che deve fare, il discernimento come l'ha da fare. L'ingegno ci rende rispettabili, il discernimento ci fa rispettare. L'ingegno è una ricchezza, il discernimento è denaro contante. >
Quanto differisca chi ha pronto discernimento da uno che affatto ne manchi, s'è potuto vedere un giorno che trovaronsi insieme lord Palmerston e lo scultore Behnes. Durante l'ultima seduta che Palmerston potè accordare a Behnes, questi così cominciò la conversazione : « Si hanno notizie di Francia, milord ? Come ce la passiamo con Napoleone? » Il Ministro degli esteri spalancò gli occhi un momento, poi rispose con tutta flemma : « Davvero che non ne so nulla, caro signor Behnes : non ho ancora veduto i giornali. » Quel povero Behnes, che pure aveva molte belle qualità e vero ingegno, era di quei tanti che non sanno vivere, per mancanza di pronto discernimento.
La forza delle gentili maniere e del saper fare a proposito è tale che Wilkes, uno de' più brutti uomini che si vedessero mai, soleva dire che per ottenere i favori di una bella signora, a lui bastavano soii tre giorni oltre di quel che occorreva al più beli' uomo del paese.
Ma questo esempio del Wilkes ci avverte che non si deve però fare troppo gran caso delle sole belle maniere ; imperciocché esse non sono infine la vera espressione del carattere. L'uomo di bei modi può, come il Wilkes, usarne con astuzia e per uno scopo immorale. I bei modi, come ogni altra bell'arte, recano piacere e affascinano 1' occhio ; ma possono esser prese come una maschera, in quella guisa che altri & assume l'apparenza di virtù che non ha punto. » Insomma essi non sono che un segno esterno del buon portamento; ma talvolta affatto superficiali. Un individuo può avere i più bei modi del mondo e animo depravatissimo ; cosi che tutta la sua bella civiltà si ridurrebbe a mosse graziose e ad eleganti frasette.