242 SGARBATEZZA IN PRATICA. [CAP. IX.]
tutta la vita con difficoltà, eh' essi medesimi hanno create; e per la loro estrema sgarbatezza non possono mai avere im buon successo; mentre altri, che forse non li valgono per molti rispetti, ma sono pazienti, equanimi e modesti, fanno il loro cammino con ogni fortuna.
Fu eletto (come già notammo) che gli uomini si fanno strada nella vita colla buona disposizione dell' animo, non meno che coli' ingegno ; ed è certo che la loro felicità molto dipende dal temperamento che hanno, e sopratutto dal saper essere di umore sereno, compiacenti, di modi gentili, e disposti sempre a render servigio: minuti particolari di un buon portamento, che sono alla vita, come li spiccioli, di cui si ha sempre bisogno.
Si può mancar di riguardo in vari modi; come, per esempio, col vestire negletto, coli'immondezza, e con atti che fanno schifo. Rendendosi ributtante, il sudicio insulta alla delicatezza ed ai sentimenti altrui; ed è egli pure, in una forma speciale, rozzo e incivile.
Davide Ancillon, predicatore ugonotto eli grande efficacia, e che studiava e componeva le sue prediche colla maggior cura possibile, soleva dire che « accingendosi a parlare al pubblico, senza prepararvisi a dovere, si mostrava di farne ben poca stima ; e che questa non era inciviltà minore, di chi in un giorno solenne, si fosse fatto vedere in berretto da notte e in veste da camera. »
La perfezione delle belle maniere consiste nell' essere sciolte ; non in modo da dar nell' occhio, ma con naturalezza, senz'ombra di affettazione. Non vi può essere artifizio ov' è cortese franchezza di modi. La-Roche-fou caulcl ha detto che « nulla più c' impedisce d'esser naturali quanto la smania eli voler sembrar tali. » Così dunque tornano in campo di nuovo la schiettezza e la sincerità, in quanto sono espresse dall'urbanità, dalla gentilezza, e dal rispetto agli altrui sentimenti. Col-