240 Li SCHIETTA URBANITÀ. [CAP. IX.]
personale, e piace più d' ogni statua e d' ogni quadro : è la più bella delle arti belle. »
La schietta urbanità è sempre sincera. Quando non viene spontanea dal cuore, non produce durevole impressione ; giacché senza sincerità ogni politezza non basta. Vi deve apparire il carattere naturale, spoglio di ogni sorta di asprezze. Quantunque però F urbanità per essere squisita, dovrebbe (come dice san Francesco di Sales) somigliare all' acqua, « la quale è migliore quanto è più limpida, più semplice e senza sapore ; » tuttavia se i modi eli un uomo di grande ingegno sono talvolta un po' scomposti, non ci si bada; e molto si condona a chi ha mente1 vigorosa ecl originale. Senza naturalezza e tratti individuali spiccati, la vita umana sarebbe molto meno interessante e varia, ed anche molto meno maschia e robusta di carattere. La vera cortesia è gentile, sempre vogliosa di contribuire all' altrui felicità, e guardinga di non dar molestia. Essa è anche piena di gratitudine, e pronta sempre a riconoscere le belle azioni. E singolare che il capitano Speke abbia trovato questa dote del carattere apprezzata anche dagl' indigeni di Uganda, sulle rive del lago Nyanza nel centro dell' Africa ; dove (coni' egli dice) non pure l'ingratitudine è punita, ma anche il solo non darsi pensiero di ringraziare di un benefizio ricevuto. »
Si dà segno di vera politezza segnatamente col rispettare le speciali qualità degli altri ; e per tal modo si procaccia rispetto anche alle proprie. Devesi aver riguardo alle convinzioni e alle opinioni altrui, anche quando differissero in tutto dalle nostre. L'uomo compito mostra ossequio ad altri, e talvolta anche se ne cattiva il rispetto, col dar loro paziente udienza. Esso è candidamente tollerante, sa compatire, e si guarda bene dal pronunziare troppo rigidi giudizi, i quali solitamente non fanno che attirarne di simili contro noi stessi.