[CAP. VII.] IDEALE DEL DOVERE DI WELLINGTON. 197
tagna, si faceva ressa a Washington di non approvarlo; ma v' era impegnato 1' onor suo e quello della patria, ond' egli non volle dare ascolto ad altro. Si faceva grande schiamazzo contro questo trattato, e per un certo tempo Washington fu così impopolare, che si dice fin' anco sia stato preso a sassi dalla ciurmaglia. Ma egli credeva di doverlo ratificare e così fece: il trattato ebbe corso, malgrado le petizioni e le rimostranze che da ogni parte fioccavano. A questi rimostranti egli rispose : « Essendo io compreso della più viva riconoscenza per i tanti favori largitimi dalla patria, non credo di potermene altrimenti mostrar degno che coli' ubbidire ai elettami della mia coscienza. «
Wellington al pari di Washington non vedeva altro che il dovere; e nessuno più di lui gli fu fedele.1 « V' è ben poco, o nulla forse (diss' egli una volta) che meriti di sacrificarvi la vita ; ma a tutti è dato procedere con nobile contegno e fare il proprio dovere. » Nessuno più di lui riconobbe alacremente il debito di ubbidire e di servire con buona volontà ; imperciocché chi non sa fedelmente servire, non può saviamente comandare. Non v'è motto che meglio s'addica all' uomo assennato, di Idi dien « Io servo; » e di quest' altro « Servono anche quelli che solo stanno a vedere ed assistono. »
Una volta il Duca di Wellington avendo udito di un ufficiale che era mortificato, per aver avuto un comando inferiore a quanto credeva di meritare, disse: « Nel corso della mia vita militare io sono passato dal comando di una brigata a quello del mio reggimento, e dal comando di un esercito a quello di una brigata o di una divisione, secondo gli ordini che riceveva; e non ne ho mai provato mortificazione. »
1 Anch' esso, come Washington, dovette scontare colla perdita della popolarità, 1' aver aderito alla causa che gli sembrava più giusta. Fn insultato dalla plebaglia nelle vie di Londra, e gli furono rotte le finestre, mentre aveva defunta in casa la moglie. Walter Scott pure fu assalito da urli e sassi ad Hawick, fra grida ingiuriose.