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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   194 LIBERTÀ INDIVIDUALE. [CAP. VII.]
   consuetudine, e da indi in poi si fa in certo qual modo agevole.
   L' uomo veramente probo è colui che, usando con fermezza della sua libera volontà, si è fatto tale che la virtù gli è divenuta un abito ; come 1' uomo perverso è quegli che, lasciando inattiva la sua libera volontà, e sciogliendo il freno ai desiderii e alle passioni, ha contratto l'abito del vizio, dal quale infine vien legato come da catene di ferro.
   L'uomo non può operare con fermezza di proposito, se non per mezzo della sua libera volontà. S'egli non vuol piegare, conviene che sappia tenersi ritto da sè ; un aiuto estraneo non varrebbe mai a sostenerlo. Di sè e delle sue azioni è signore lui stesso. Egli può evitare la falsità ed essere sincero; può fuggire la sensualità, ed essere continente; può astenersi da ogni atto crudele ed essere benefico e indulgente. Tutto ciò è dato a un individuo di poter fare, e fa parte della personale disciplina. Dipende adunque da noi l'essere per questi rispetti liberi, puri e buoni; o, diversamente, schiavi,impuri e miserabili.
   11 filosofo Epitteto scrisse che: «Non è conceduto a noi lo scegliere la condizione in cui si nasce, e non abbiamo nulla a vedere con questa condizione: solo nostro dovere è di usarne bene. Lo schiavo può esser libero quanto il console ; e la libertà è il primo d' ogni bene, dinanzi a cui ogni altro impiccolisce, e appare insignificante. Chi ha questo bene, non sente bisogno d'altro; chi ne è privo, non può godere di nessun altro... Fa d'uopo inculcare agli uomini che la felicità non trovasi là ov'essi nella loro cecità e miseria la vanno cercando. Non nella forza, perchè Milone e Ofelio, non erano felici; non nell'opulenza, perchè Creso non era felice; non nel potere, perchè i Consoli non erano felici ; non in tutte queste cose prese insieme, perchè Nerone, Sardanapalo e Agamennone, ebbero da sospirare e piangere, e strapparsi i capelli, e furono schiavi degli