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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   188 DEVOZIONE DEL LOCKHART ALLO SCOTT. [CAP. VI.]
   Scott ritornò alla sua dimora di Abbotsford per morirvi. « Ilo veduto molti luoghi » disse egli dopo questo viaggio, « ma nessuno che valga la mia casa. Facciamole un' altra visita. » Alcune delle ultime parole che gli fu possibile pronunciare, in un lucido intervallo, furono degne di lui; « Io sono forse stato lo scrittore che abbia dato fuori più volumi e mi consola il pensiero che non ho mai tentato di far vacillare la fede religiosa di alcuno, nè di corromperne la morale; e che non ho scritto pagina la quale ora, su questo letto di morte debba desiderare che si cancelli. » A suo genero fece quest'ultima raccomandazione: «Lockhart, non ho forse che un minuto da poterti parlare. Mio caro figlio, sii virtuoso, religioso, sempre buono. Nul-l'altro potrà confortarti, quando tu pure sarai in fin di vita. »
   Il contegno di affettuosa riverenza del medesimo Lockhart fu degno del suo grande suocero. La Vita ch'egli in seguito ne scrisse, lo tenne occupato parecchi anni, ed ebbe un grande successo. Però egli non volle ritrarne guadagno di sorta, ma cedè tutto ai creditori di Walter Scott in pagamento di debiti, dei quali non aveva alcun obbligo, così operando per sentimento d'onore e per rispetto alla memoria dell'illustre defunto.