[CAP. TI.] CORAGGIO E PROBITÀ DELLO SCOTT. 187
una improvvisa paralisi. Ma non appena ricuperato qualche poco di forze, tanto da poter reggere la penna, lo vediamo di nuovo al lavoro, e scrivere le Letters on Demonology and Witchcraft (Lettere sulla Demonologia e sulle Stregherie), un volume di storia scozzese per la Lardner's Wyclopmdia, e una quarta serie di Tales of a Grandfather nella storia di Francia. Invano i medici lo esortavano a smettere : ma egli non voleva intender ragione. « In quanto a pretendere che io non lavori (disse al dottore Abercrombie) è lo stesso come se la serva dicesse alla pentola sul fuoco : bada che non devi bollire ; » e aggiungeva : «. L'ozio mi farebbe dar volta al cervello ! »
Coi guadagni di questo improbo lavoro, Scott vide assai diminuiti i suoi debiti, e si lusingava che così faticando pochi anni ancora avrebbe potuto liberarsene affatto. Ma ciò non doveva effettuarsi. Egli seguitò a scrivere, e produsse anche opere di molto maggior merito, come il Count Boleri of Paris (il conte Roberto di Parigi), finché fu abbattuto da un altro e più fiero accesso di paralisi. S' accorse allora che l'aratro aveva quasi finito il solco ; la forza fisica erasi spenta « si sentiva di non essere sempre in ogni cosa quello d' una volta; » però il coraggio e la perseveranza non 1' abbandonarono mai. Nel suo diario leggiamo: « Ho terribilmente sofferto, ma piuttosto di corpo che di spirito; e desidero spesso di potermi addormentare per non isvegliarmi più. Ma farò di resistervi, sol che lo possa. »
Ricuperata alquanto la sanità, potè ancora scrivere il romanzo intitolato Castle Dangerous (il Castello pericoloso); ma vi si vede che l'abilità del grande scrittore veniva meno. Dopo di che fece l'ultimo viaggio d'Italia, per svagare lo spirito e migliorare la salute tanto indebolita; e giunto a Napoli, malgrado tutte le rimostranze, ogni mattino soleva occuparsi parecchie ore intorno ad un nuovo romanzo; che però non fu poi dato alle stampe.