Stai consultando: 'Il carattere ', Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)

   

Pagina (211/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (211/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   [CAP. YI.] PROBITÀ PUBBLICA DEL 3HER1DAN. 183
   Questo gualche cosa scritto in un libro è la mina di un gran numero di persone di poco giudizio, che non sanno astenersi dall' acquistare a credito, ciò che pel momento non potrebbero pagare ; e sarebbe, io credo, un grande benefizio pubblico, se quella legge che permette ai creditori di riprendere il fatto loro, nel caso di debiti contratti con certe condizioni, fosse totalmente abolita. Ma per avere nel commercio maggiore spaccio, si facilita in ogni guisa il far debiti ; fidando il creditore nella legge che in un caso estremo gli dovrà venire in aiuto. Avendo una volta Sidney Smith cambiato domicilio, nei giornali della nuova sua dimora si stampò eh' egli era uomo di grande affare ; e da tutte le parti i mercanti gli si raccomandavano per farselo avventore. Ma li disingannò tosto, dicendo : « La mia non è una famiglia che viva alla grande; noi non siamo che gente alla buona, ma onesta; gente che paga i proprii debiti. »
   Hazlitt, che era un valentuomo, ma poco economo, parla di due generi di persone, che hanno fra loro qualche somiglianza; di quelli che non sanno conservare il proprio denaro, e di quelli che ambiscono sempre il denaro altrui. I primi, ne hanno incessante bisogno, perchè lo gettano via per ogni qualunque cosa loro cada sotto gli occhi, quasi volessero liberarsene; gli altri, sciupano il loro, per poi chiederne in prestito a quanti possono ; e questa loro manìa di così chiedere, alla lunga li riduce in miseria.
   Sheridan era tra questi disgraziatissimi. Egli spendeva e spandeva senza pensieri, per poi togliere a prestito e indebitarsi con quanti acconsentivano di concedergli qualche credito. Quando volle essere deputato alla Camera per Westminster, provò grande contrasto appunto per gì' immensi suoi debiti. « Una folla di poveri diavoli (dice lord Palmerston in una lettera) si accalcava intorno alla tribuna dalla quale si parla al pubblico, e gli chiedeva il pagamento dei loro crediti. » E fra que-