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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   178 IL BURNÌ NON EBBE GOVERNO DI SÈ. [CAP. VI.]
   verno di sè, ed eloquentemente predicarlo quanto il poeta Burns; ma nell' esercizio di questa nobile qualità egli si dimostrò il più inabile degli uomini. Non seppe mai astenersi dalla compiacenza eli lanciare all' occasione un motto aspro e pungente; ed uno de'suoi biografi osserva che non sarebbe calcolo esagerato l'affermare che per ogni dieci frizzi egli si faceva cento nemici. Nè ciò era tutto; eh è quell'infelice non poneva freno di sorta a' suoi disordinati appetiti, ma li lasciava andare a briglia sciolta : « Così le spensierate follie lo avvilirono, e impressero una macchia sul suo nome. » Egli non seppe resistere alla tentazione di dare in luce quei componimenti che aveva fatto per divertire i suoi compagnoni di taverna, e che ora pur troppo continuano in segreto a spargere largamente la corruzione nell'animo dei giovani. Davvero che, malgrado le molte poesie elettissime di questo autore, non è troppo il dire che i suoi scritti immorali hanno fatto maggior male che non è stato il bene prodotto dagli scrìtti sani; e che sarebbe ottima cosa che ogni suo scritto fosse distrutto e dimenticato, se con ciò si arrivasse a distruggere anche i versi indecenti.
   Quanto abbiamo detto di Burns si può applicare benissimo anche al Béranger, il quale fu soprannominato il Burns della Francia. Aveva egli lo stesso ingegno mordente, lo stesso amore de'piaceri e della popolarità; e mentre lusingava al sommo la vanità francese, dipingeva pur anche con penna maestra i
   opinioni politiche intorno alla rivoluzione francese, andò a visitarlo. Ma 1' ammalato non volle nè vederlo, nè udirlo. Ritornato Fox a Londra, narrò all' amico Coke questo risultato della sua gita ; e indignandosi egli dell'ostinazione di Burke, Fox con ischietta bonomia, rispose: «Non fartene caso : io ho sempre osservato che un irlandese, qualunque egli sia, ha una patata nella testa (è caparbio). » Malgrado ciò, egli, coli' usata sua generosità, non appena seppe della vicina morte di Burke, scrisse alla di lui moglie una lettera molto gentile e affettuosa, condolendosi ed esprimendole ogni simpatia; e quando Burke morì, per il primo consigliò che si dovesse dargli sepoltura con pubblici onori nella Abbadia eli Westminster; il che non ebbe luogo per l'espresso desiderio di Burko medesimo di voler essere seppellito a Beaconsfield.