[CAP. V.]
CORAGGIO E TENEREZZA.
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piuto. Tyndall dice di Faraday : 4 Ne' suoi più fervidi momenti egli prendeva una risoluzione, e raffreddatosi poi la compiva. » La perseveranza diretta a buon fine, cresce col tempo, e quand' è usata con fermezza, anche dal più oscuro degli uomini, raro è clie non ottenga la sua ricompensa. Essa vale molto più d' ogni altrui soccorso. Alla morte d'uno de'suoi principali protettori, Michelangelo disse : « Comincio a comprendere che le promesse del mondo sono per la massima parte vani fantasmi, e che la via migliore e la pili sicura è di confidare in sè stessi, e di farsi uomini di merito e di valore. »
Il coraggio non è punto nemico della tenerezza; ed anzi gli uomini, come pure le donne, che furono capaci di atti coraggiosissimi, ebbero di consueto carattere affettuoso e gentile. Carlo Napier smesse di andare a caccia, perchè non gli reggeva 1' animo di far male a povere bestie. Pari gentilezza e tenerezza aveva il frate! suo Guglielmo, lo storico della guerra peninsulare.1 Tale era anche il carattere di Giacomo
1 Troviamo nella sua biografia ricordato un piccolo atto di gentilezza, che assai bene lo dipinge : « Aveva un giorno fatta una lunga passeggiata pei campi vicino a Freshford, quando incontrò una ragazzina di non più di cinque anni, che piangeva per un vaso di terra che aveva rotto. Le era caduto e andato in pezzi mentre lo riportava da un campo vicino, dove aveva in quel vaso recato il desinare al babbo suo : e diceva che a casa avrebbe toccato delle busse. Quando ad un tratto le balenò una speranza, e fissando gli occhi in faccia a Napier, nella sua innocenza gli domandò: Ma non sapreste voi accomodarloV Egli rispose che veramente non avrebbe saputo raccomodare il vaso, ma poteva in altro modo riparare il danno, col regalarle cioè quattro soldi por comperarne un nuovo. Se non che aperto il borsellino, trovò ch'era vuoto; e dovette promettere alla bambina, che sarebbe ritornato coi quattro soldi il giorno dopo in quello stesso posto e alla stessa ora ; così che ella vi si lasciasse rivedere, e intanto, ritornata a casa, narrasse alla mamma che aveva incontrato un signore, il quale prometteva di darle nel dì seguente dì che ricomprare il vaso. La bambina credendogli senza ombra di dubbio, se ne andò racconsolata. Ma Napier di ritorno trovò nella sua camera un invito a pranzare in l5ai.ii pel dì successivo, dove anche vi sarebbe stato persona eh' egli molto desiderava di rivedere. Questo lo tenne esitante alcun poco, e calcolava se gli fossa stato possibile di non mancare all' accordo fatto colla bambina, e di aver tempo anche per il prauzo di Bath ; ma persuasosi che non si poteva fare, scrisse scusandosi di dover mancare all' invito, per un impegno già preso; e a noi diceva: non mi dà l'animo di deludere quella ragazzina, che mi credette con tanto candore. »
S-Miles. — Il Carotiere.
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