142 INTREPIDI!'! INTELLETTUALE. [CAP. V.]
L' essere intrepido anche intellettualmente è fra le condizioni essenziali ad un carattere indipendente e che non dubiti di sè stesso. L' uomo deve saper mostrarsi arditamente quello eh' egli è, e non farsi 1' ombra o l'eco altrui ; deve esercitare le proprie forze, pensare colla sua mente, ed esprimere i propri sentimenti. Le opinioni, le convinzioni sue le deve formare egli stesso. Fu detto che de?' essere un codardo colu che non osi formarsi una opinione ; colui che non lo voglia dev' essere un infingardo ; e uno scemo colui che non lo sappia.
Ma gli è appunto in fatto di questa intrepidezza che molti, dai quali si attendeva assai, vengono meno alla prova, e deludono le speranze degli amici. Si mettono in via per recarsi sul campo dell' operare, ma ad ogni passo scema in loro il coraggio. Non hanno la decisione, 1' animo, la perseveranza che si richiederebbero, Vanno calcolando i rischi, pesando le probabilità, finché il tempo opportuno a fare un utile sforzo sia passato, e probabilmente per non ritornar più mai.
Gli uomini devono saper dire la verità, per 1' amore ch'essa merita. « Preferisco di patire io medesimo (disse il repubblicano Giovanni Pym) per aver detto la verità, anzi che lasciar patire la verità per difetto delle mie parole. » Quando uno ha formato le proprie convinzioni onestamente, e dopo coscienziosa e lunga disamina, gli è lecito eli usare ogni mezzo, pur che sia leale, per mandarle ad effetto. V' hanno certi momenti nella civile società, e certe condizioni di cose, in cui si è in obbligo di parlar senza riguardi di sorta, di fare ogni più viva opposizione; imperciocché l'uniformarsi all'altrui parere, sarebbe non solo debolezza, ma colpa. In alcuni casi non si possono stornare gravi mali che col resistervi apertamente; non è col piangerne che si rimuoveranno, ma combattendoli.
L' uomo onesto è avverso naturalmente alla frode, il veritiero alla menzogna, colui che ama la giustizia all' oppressione, chi è d'animo puro al vizio ed alla