[CAP. V.] IL CORAGGIO MORALE. 125
verità e per il dovere, è ben più eroico di tutte le gesta del valore fisico, al quale sogliono tributarsi titoli, onori, e allori che talvolta grondano sangue. Il più alto grado della natura dell' uomo e della donna è segnalato dal coraggio morale; il coraggio di cercare e dire la verità, il coraggio d' esser giusto sempre ed onesto, di resistere alle tentazioni, di fare il proprio dovere, Gli uomini e le donne che non hanno questa virtù, non possono essere mai sicuri di saper preservare qualunque altra.
Ogni progresso nella storia della nostra schiatta, s' è dovuto compiere malgrado opposizioni e difficoltà d'ogni sorta ; e fu compiuto e assicurato da uomini intrepidi e valorosi, da coloro che stavano nella vanguardia dei pensatori, dai grandi scopritori, dai grandi cittadini, dagli operatori di grandi cose in tutti i sentieri della vita. Non v' è forse una cospicua verità o una dottrina, che, per farsi pubblicamente riconoscere non abbia dovuto aprirsi la strada combattendo la detrazione, la calunnia, la persecuzione. « Ovunque, dice Heine, una grande anima esprime i suoi pensieri, ivi è anche un Golgota, »
« Molti uomini amarono la verità, e prodigarono il più prezioso olio della vita fra la polvere dei libri per rintracciarla, contenti all' ultimo se in premio di tanta fatica giungevano a toccare il manto che ella si lasciava cader dalle spalle. Molti la cercarono con fede tepida, molti le sospirarono dietro colle mani incrociate ; ma questi nostri fratelli hanno per lei combattuto, si sono per lei travagliati con pericolo della vita ; tanto 1' amarono che per lei sono periti, godendo per un momento la gioia ineffabile di contemplarla in tutta la divina sua natura.1 »
Socrate aveva settantadue anni, quando in Atene fu condannato a bere la cicuta, perchè 1' alto suo insegna-
1 Versi di James Russell Lcnveì.