Stai consultando: 'Il carattere ', Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)

   

Pagina (151/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (151/417)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   [CAP. IT.] IL LAVORO ECCESSIVO. 123
   con buone speranze è il modo migliore per poter esser felici. Il faticare colla mente, ma con misura, non porta maggior stanchezza di qualunque altro lavoro : anzi regolato con giudizio è benefico alla salute quanto un esercizio corporale; ed avendosi il dovuto riguardo al sistema fisico, non sembra possibile che ad un uomo sia imposto carico maggiore delle sue forze. Molto più malsano è non far altro che mangiare, bere e dormire. La corrosione della ruggine è più rapida che non quella che può venire dalla fatica.
   Il lavoro eccessivo è sempre un mal consigliato proposito ; poiché infatti è un grande spreco di forze vitali, segnatamente se quel lavoro è anche oppressivo. L'oppressione è veramente più micidiale di ogni fatica : essa estenua, tormenta, consuma il corpo; fa quello che la rena e la ghiaia in una ruota di macchina, che col-l'enorme attrito la sconquassa. Guardiamoci dunque dal lavoro eccessivo ed oppressivo ; poiché affaticare troppo il cervello è uno sforzo, e per conseguenza rifinisce e distrugge, essendo un eccesso contro natura. Colui che fatica mentalmente può sbilanciare ed anche esaurire, abusandone, le facoltà della mente, al pari dell' atleta che può fiaccarsi i muscoli e rompersi il dorso, facendo sforzi che vincono la possibilità dei suo stato fisico.