118 IMPIEGO DELLE ORE DI RIPOSO. [CAP. IV.]
io ho duopo di un ministro, che sia insieme uomo di mente, fermo e vigile; ed è per queste doti che ho fatto scelta di voi. » Daru obbedì al desiderio dell' Imperatore, e divenne in seguito suo primo ministro ; nel quale ufficio mostrò d'essere assai capace, serbandosi però sempre quello stesso uomo modesto, onorevole, disinteressato ch'era stato in addietro.
Gli uomini formatisi alla scuola del lavoro, contraggono talmente l'abito dell'occupazione, che non sanno tollerare l'ozio ; e se per caso devono interrompere qualche speciale lavoro, se ne creano tosto un altro. L'uomo diligente trova subito il modo di poter impiegare le ore di riposo; e sa molto bene procacciarsene, mentre l'uomo ozioso non ne trova mai. Giorgio Herbert dice : « Non ha tempo di riposo, chi non sa usarne. » E Bacon : « Il più attivo od affaccendato uomo che siavi stato, o potrà esservi, ebbe od avrà senza dubbio esso pure molte ore di ozio, nell' aspettare il flusso e riflusso degli affari ; a meno di non essere tardo, impacciato, o vanitoso da voler fare da sè ciò che altri può fare assai meglio. » Così è che molte grandi cose furono fatte durante queste « ore d' ozio, » da uomini pei quali 1' assiduità era divenuta una seconda natura, e che trovavano più agevole occuparsi che non far nulla.
. Anche i passatempi sono utili come educatori delle facoltà attive: abituano a una cura ingegnosa, e per lo meno forniscono piacevole occupazione; purché non siano come quello di Domiziano, che si dilettava di acchiappar le mosche. Il passatempo del re Macedone che faceva lanterne eli corno, e del re di Francia che fabbricava toppe, erano molto più lodevoli. Anche un' occupazione meccanica di pura pratica, può recar sollievo alle menti molto aggravate di lavoro : essendo una sosta alla fatica, un riposo, una distrazione, poiché si trova piacere nell' opera stessa, se non nel suo risultato.
Ma i migliori passatempi sono gì' intellettuali ; ed è perciò che uomini di niente attiva, ritirandosi dalle quo-