[cap. iv.]
SOMMI ITALIANI.
Ili
di chi fa il mestiere» del letterato ; nell' un caso lo spirito accorre gioiosamente a rinfrescarsi, come un daino al ruscello; nell'altro egli tira innanzi per la sua penosa via, ansante e sfinito, coi cani e il pungolo della necessità alle spalle.1
I grandi letterati d'Italia non erano unicamente uomini di lettere ma anche di affari ; mercanti, politici, diplomatici, giudici e soldati. Villani, autore della miglior Cronaca di Firenze, era mercante ; Dante, Petrarca e Boccaccio furono tutti adoperati in ambascerie di maggiore o minor momento. Galileo, Galvani e Farini furono medici, e Goldoni legale. Ariosto ebbe capacità per gli affari, non minore dell' ingegno poetico. Alla morte del padre egli dovette amministrare i beni della famiglia, per i suoi fratelli e sorelle minori ; il che fece con perizia e integrità. Conosciutasi questa sua attitudine, fu mandato dal Duca di Ferrara, per importanti cause, ambasciatore a Roma ed altrove; e di poi. essendo stato destinato governatore della Garfagnana, distretto montuoso e turbolento, egli venne a capo, con fermezza e giustizia, di ridurlo in condizione relativamente bene ordinata e sicura. Anche i ladroni da strada dì quel paese gli avevano rispetto .; e un giorno che venne arrestato su quei monti da una banda di briganti, avendo egli detto chi era,
1 Coleridge dava lo stesso ammonimento a' suoi giovani amici. « Ad eccezione di un solo, eli' era uomo straordinario, » egli dice, « io non ho mai conosciuto un individuo, e meno poi un individuo di genio, che stesse bene e fosse contento senza una professione; intendo senza una qualche regolare occupazione che non sia lecito prendere o lasciare da un istante all'altro; e che possa macchinalmente trarsi innanzi per guisa, da bastar soltanto una certa vigoria di salute, di spiriti e di mentale applicazione per compirla a dovere. Tre ore libere, scevre da ogni molesto pensiero, e che furono aspettate con gioia, siccome una fortuna e una ricreazione, basteranno per un lavoro letterario veramente geniale, più che settimane intiere di fatica obbligata.... Se chiedonsi fatti per far testimonianza delia possibilità di combinare lavori letterarii di lunga lena con gravi occupazioni di tufi' altra natura, le opere di Cicerone e di Senofonte, tra gli antichi, e di Tommaso Moore, Bacon, Baxter, o (per citare addirittura alcuni dei più recenti esempi, anzi dei contemporanei) di Darwin e Boscoe, tagliano ogni nodo della questione. » — Biographia Literaria, cap. XI.