110 t LETTERATI E GLI AFFARI. [CAP. IV.]
dottrina, anche profonda osservazione, e lo studio attento di tutte le arti belle e di tutti i fatti generosi.1 «
Loke fu impiegato durante due regni ; dapprima sotto Carlo II, come segretario al Ministero del Commercio, e di poi sotto Guglielmo III, quale giudice d'Appello e di Commercio e delle Colonie. Nel regno della regina Anna furono .non pochi gli eminenti uomini di lettere eh' ebbero parte nei pubblici uffici ; Addison fu segretario di Stato ; Steele commissario all' ufficio del Bollo ; Prior, sotto segretario di Stato, e in appresso ambasciatore in Francia ; Tickell sotto segretario di Stato e segretario alla Corte di Giustizia d'Irlanda ; Congrève segretario della Giamaica; e Gay segretario di Legazione nell' Annover.
L'assuefarsi alle faccende, anzi che non essere opportuno agli studi scientifici e letterari di una mente colta, ne è spesse volte il miglior apparecchio. Voltaire aveva ragione quando ripeteva essere una cosa medesima il vero spirito degli affari e quello della letteratura ; poiché la perfezione di questa come di quelli è l'unione dell' energia e della meditazione, della eulta intelligenza e della pratica saggezza, dell' essenza attiva e della contemplativa; unione che lord Bacon proclamava essere la concentrata eccellenza dell' umana natura. E fu eletto con verità che anche un uomo di genio non può scriver cosa degna d'esser letta e che abbia attinenza agli affari del mondo, se non è stato in un modo qualunque occupato delle serie faccende quotidiane della vita.
Per la qua! cosa molti de' migliori libri che si hanno sono stati scritti da uomini d' affari, a cui la letteratura non era una professione, ma un sollievo. Gifford, fondatore della rivista Quarterly, il quale dovette esperimentare la improba fatica dello scrivere per campare, osservò che un'ora sola di componimento, saputa acquistare sulle faccende del giorno, vale ben più del lavoro giornaliero
1 Heasons of Ckurch Government, libro II.