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Il carattere

Samuele Smiles (traduzione di P. Rotondi)
G. Barbera Editore Firenze, 1872, pagine 375

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a cura di Federico Adamoli

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   104 QUALITÀ NEGLI AFFARI. [CAP. IV.]
   nell'esercizio di una professione, o di un negozio, o di un gran commercio, o per l'organizzazione sociale, o per il governo politico. E 1' esercizio, che rende capaci di condurre queste diverse faccende, è il più utile di tutti nella vita pratica.1 Oltre di che è anche la miglior disciplina pel carattere; esigendo che si operi con diligenza, attenzione, temperanza, giudizio, accortezza, e studio ed amore dei nostri simili.
   Una tale disciplina è fonte molto maggiore di felicità, ed altresì molto più giovevole all' uso della vita, che non sia la più grande cultura letteraria, o la più meditativa solitudine ; giacché a lungo andare ve-desi 1' abilità pratica vincerla quasi sempre sul!' intelletto, e ii temperamento e il costume sull' ingegno. Devesi nondimeno aggiungere, esser questa una cultura che richiede in chi voglia acquistarla, minuta osservazione ed esperienza molto accurata. Disse il generale Trocliu, in una sua recente pubblicazione, che « per essere buon fabbro ferraio, uno deve aver lavorato nella fucina tutta la sua vita; e per essere buon amministratore uno do-
   1 II seguente tiraiio ài un recente articolo della Pali Medi Gavette, sarà senza dubbio approvato da tutti.
   « Oggi non si può più mettere in dubbio che 1' assiduità al lavoro, l'assiduo affaccendarsi, il contatto coi nostri simili, e tutte le cure che le faccende c' impongono, non siano una nobile scuola per l'intelletto, o non offrano splendida opportunità per disciplinare il carattere. E un fare dell' occupazione ben povero giudizio, il considerarla solo come un mezzo per guadagnarsi la vita. L' occupazione di un uomo è la parte di lavoro a lui assegnata in questo mondo, e la sua partecipazione alla grande attività che rende possibile il viver sociale. Può egli amarla o averla in odio, ma questo è il suo lavoro, e come tale richiede applicazione, abnegazione, disciplina. E la disciplina è a lui indispensabile, ed egli non può adempiere pienamente alle incuinbenze che ha, senza mettervisi con calore, frenando i capricci, comprimendo la volontà, e tenendosi nel perpetuo giro d' ogni minutezza di quelle : senza sottomettersi totalmente a quella disciplina, ma rimanendo padrone di sè. E l'incessante bisogno che si ha negli affari di prontezza, di considerazione, di vigore; l'appello costante ch'essi fanno all'intelligenza, lo sforzo della volontà che esigono, non che la necessità di rapido e responsabile giudizio ; tutto questo forma un' alta cultura, se non la più alta: una cultura che ritempra e invigorisce, se non affina, che dà forza se non eleganza; il fortiter in. re, se non il smviter in modo. Tutto questo produce uomini forti, pronti, di vasta capacità negli affari, quantunque non dia necessariamente uomini di modi eleganti o gentiluomini. »