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MAESTIU E DISCEPOLI.
[CAP. III.]
il pensare che l'impareggiabile Mozart non è ritenuto ancora da nessuna corte imperiale o reale. Perdona il mio gran calore ; giacché io porto a quest' uomo vero affetto ! »
E dal suo canto Mozart non era men generoso nel proclamare i meriti di Haydn. « Signore » diss' egli una volta ad un critico, parlando di quel maestro, « se ci avessero a fondere insieme io e lei, non daremmo sufficiente materia per fare un Haydn. » E quando Mozart per la prima volta ebbe udito Beethoven, così si espresse : « Date retta a questo giovane ; e siate certi eli' egli saprà farsi nel mondo un gran nome. »
Buffon metteva Newton al di sopra di tutti i filosofi, e tanto lo ammirava, che sempre scrivendo tenevasi innanzi il suo ritratto. Così Schiller pensava a Shakspeare, e per anni gli pose studio riverente e indefesso, finché si fu fatto capace di comprendere la natura alla prima; ed allora la sua ammirazione divenne anche più ardente di prima.
Pitt fu il maestro e 1' eroe di Canning, che gli tenne dietro e 1' ammirò con tenerezza e devozione. Egli diceva: « Io fui devoto ad un uomo, mentre visse, con tutto il cuore e tutta l'anima. Dacché Pitt è morto, non ho voluto avere altre guide; la mia politica sommissione giace sepolta nella sua tomba.1 »
Roux, fisiologo francese, mentre stava insegnando nella sua scuola, vide entrare in que.ll' aula Carlo Bell, le cui scoperte erano più note fuori che nel suo paese. Il professore, riconosciuto quel visitatore, troncò di subito la lezione, esclamando: Signori, per oggi basta; voi avete veduto Sir Carlo Bell !
Nella vita di ogni giovane artista fu sempre un grand' evento allorché per la prima volta gli venne fatto di vedere una qualche grande opera d'arte. Quando al Correggio primieramente fu dato ammirare
1 Speech at Liverpooì, 1812.