80
JOHNSON E BOSWELL.
[GAP. III.]
meschino che ha smarrita la parte più leggiadra della sua natura, e la miglior salvaguardia contro tutto ciò che è vile o stolto.1 »
Era un nobile tratto del carattere del principe Alberto 1' esser egli sempre così pronto ad esprimere generosa ammirazione de' bei fatti altrui. « Egli provava il più gran piacere se altri pronunciava un bel detto o faceva una grande azione » dice il più abile delineatore del di lui carattere. « Ne godeva e ne parlava per vari giorni ; e fosse cosa nobilmente operata o detta da un tenero fanciullo, o da un vecchio politico, era lo stesso: egli ne provava egual piacere. Amava di vedere gli uomini far bene in ogni occasione e in vari modi.2 »
Il dottore Johnson dice che a nessuna qualità procura maggior numero di amici, quanto la schietta ammirazione delle buone doti altrui. Indizio questo dì generosa natura, di franchezza, di cordialità e di provare compiacenza nell' apprezzare 1' altrui merito. » Noi dobbiamo alla schietta e quasi riverente ammirazione di Boswell per Johnson una delle migliori biografie state mai scritte. Giova credere che Boswell avesse qualità veramente buone, se fu attirato da un uomo quale era Johnson, e malgrado i rabbuffi e le riprensioni incessanti non rallentò mai quel suo gran culto. Macaulay parla di Boswell come di persona affatto spregievole, come di un fatuo, noioso, abbietto, vano, intromettente, curioso, ciarliero ; e senza nerbo, senza sale, senza eloquenza. Ma indubitatamente Carlyle giudica con maggiore giustizia questo biografo; nel quale, quantunque vano e leggiero per molti rispetti, egli vede un uomo penetrato di quel senso di rispetto che una volta si aveva per i maestri, senso pieno di amore e di ammirazione per la vera saggezza e per la vera eccellenza. Senza queste doti, continua a dire
1 Life (Vita) I, 341.
£ Introduzione al libro The Principal Speeches and Adresses of H. B. IL the Prince Consort, pag, 33.