74 INSPIRAZIONE DELLA BONTÀ. [CAP. iii.]
   messa, e sempre così la tenne, presso al cuore, fino all' ultimo giorno della sua vita.
   Gran potenza ha la bontà per allettare e dominare. L'uomo che ne va adorno è il vero re degli uomini, che attira a sè .1 cuore di tutti. Giacendo ferito il generale Kicholson sul letto di morte, dinanzi a Delhi, mandò quest' ultimo addio al non men nobile e prode suo amico, Sir Herbert Edwardes : « Ditegli che io sarei stato miglior uomo, se avessi continuato a vivere con lui, e non avessero i gravi nostri doveri pubblici impedito a me di vederlo in privato quanto avrei voluto. Tutte le volte che io ebbi il bene di stare con lui e con sua moglie alcun tempo, fosse anche breve, mi sono sentito sempre migliorato. Portate ad entrambi le espressioni del mio affetto! «
   Yi sono uomini in presenza dei quali ci sembra di assorbire uno spirituale ozono, che rinfresca ed esilara, come respirando un' aria montanina, o come se ci scaldassimo a un buon sole. La gentile natura di Tommaso More aveva tale potere, che soggiogava i malvagi nel tempo stesso che ispirava i buoni. Diceva lord Brooke, parlando del defunto suo amico Filippo Sidney, che « il senno e l'intelligenza gli si erano impressi nel cuore, per fare buoni e grandi lui stesso e gli altri, non in parole od in opinione, ma nella vita e nelle azioni. >
   La sola vista eli un uomo grande e probo è spesso una ispirazione pei giovani, i quali sono tratti ad ammirare ed amare quanto è gentile, e animoso, e veritiero e magnanimo i Chateaubriand vide Washington un' unica volta, ma ne fu ispirato per tutta la vita. Descritto eh' egli ha come lo vide, soggiunge : « Washington scomparve nella tomba prima che un filo di celebrità si fosse aggiunto al mio nome. Io gli passai dinanzi come il più sconosciuto degli esseri. Egli era in tutta la sua gloria. Io nel profondo della mia oscurità. Probabilmente il mio nome non gli restò un