72 POTENZA DELLA BONTÀ. [CAP. III.]
modo adunque venne fatto al dottore Arnold di formare una bella scliiera di virili e nobili caratteri, i quali diffusero la luce del suo esempio in ogni parte del mondo.
Anche di Dugald Stewart fu detto, eh' egli infondeva 1' amore alla virtù in intere generazioni di allievi. « A me le sue lezioni, diceva il defunto lord Coc-kburn, dischiusero il cielo ; sentii di avere un' anima. I suoi nobili concetti, espressi in isplendide sentenze, mi rapivano in un mondo maggiore.... Mutarono totalmente la mia natura.1 »
Il carattere giova in ogni condizione di vita. In una officina, l'uomo di buon carattere si farà seguire dagli altri operai, ed eleverà tutti i loro pensieri. Così dicesi che Franklin, quando lavorava in Londra, riformò le consuetudini di tutto un opifizio. Ma pure anche avviene che chi ha carattere malvagio ecl obliqua energia, inconsciamente abbassa e avvilisce i suoi compagni. Il capitano Giovanni Brown, soprannominato Brown il camminatore, disse una volta ad Emerson, che « per chi vuol fondare una colonia in paese nuovo, vai più un uomo che la pensi bene, di cento, anzi di mille, che non abbiano carattere. » Il suo esempio opera tanto, che tutti gli altri ne risentono diretto e benefico l'influsso; ed egli insensibilmente li solleva ecl innalza al livello della propria energica attività.
Il contatto coi buoni, porta sempre buon frutto. Il buon carattere si diffonde negli altri. « Io non fui che argilla della più vile, finché non mi ebbero piantata di rose » dice una terra aromatica in una favola orientale. Ogni simile fa il suo simile, e il buono fa altro buono. « È meraviglioso a vedere, dice Moseley, quanto di buono produca la bontà. Nulla che sia buono sta solo, come pure nulla che sia cattivo ; anche gli altri ne sono fatti buoni o cattivi, ed altri ancora da questi,
1 Lord Cookburjj's Memorials, pag. 25-26.