[CAP. IH.] FANCIULLEZZA DI ENRICO 3IARTYN. 69
amico. Così è che Ja vita del missionario indiano Enrico Martyn, sembra esser stata singolarmente diretta da un'amicizia da lui formata fin da quando, fanciullo, andava alla scuola di grammatica di Truro. Martyn era gracile assai, e di un delicato temperamento nervoso. Egli dunque non sentendosi la gagliardia degli spiriti giovanili, poco si divertiva ai giuochi de' compagni ; e poiché aveva umore alquanto petulante, i più grandicelli di quei ragazzi si dilettavano di aizzarlo, ed alcuni anche di fargli l'uomo addosso. Uno però de' maggiori, fattoglisi amico, lo prese a proteggere ; si metteva tra lui e i suoi tormentatori, e non solo battagliava per lui, ma gli veniva in aiuto anche nello studio. Quantunque Martyn fosse uno scolare poco valente, suo padre desiderava che facesse tutto un corso universitario, e di quindici anni circa, lo mandò ad Oxford per procurarsi un grado accademico, ma non ne venne a capo. Dovette stare due altri anni nella scuola di Truro; quindi passò a Cambridge, dove fu ammesso nel collegio di San Giovanni. Ma chi trova egli già stabilito colà come studente? Il suo vecchio amico e campione della scuola di Truro. La loro amicizia fu rannodata, e lo studente maggiore si fece da quel giorno in poi il mentore del minore, Martyn procedeva a sbalzi ne' suoi studi, era eccitabile, arrogante, e lo prendevano a volte accessi di collera quasi infrenabile ; e 1' amico suo all' incontro era composto, paziente, tutto inteso a' suoi doveri; nè mai perdeva d' occhio, nè cessava dal guidare, dal consigliar bene l'irascibile compagno. Egli tenne lontano Martyn da ogni cattiva compagnia, e lo eccitò a studiare indefesso, « non per averne lode dagli uomini, ma per glorificar Dio ; » e gli fu tale aiuto nella scuola, che all' esame del seguente Natale, fu il primo della sua classe. Eppure questo buon amico e mentore di Martyn, non ottenne mai per sè alcun premio ; egli visse oscuro, percorrendo probabilmente una benefica, sebbene sconosciuta carriera ; essendo stato il maggior desiderio