la liquidazione sociale 21 /
Dio. O macchina o Dio, tal sarebbe 1 essere che non s'ingannerebbe L uomo può dunque cogliere il vero o non coglierlo ed è ciò che costituisce la sua libertà: e vi arriva coli'attenzione continua, col lavoro insomma.
E questo il suo spirito ma non è ancora la sua anima intiera; gli bisognano impulsi: per operare, gli bisognano motivi di operare—attrazione o ripulsione, piacere o dolore. Per muoversi adunque bisogna che sia attratto o respinto, che goda o soffra, secondochè è riuscito o no ne' suoi atti. Può ingannarsi, può soffrire: ecco la doppia libertà dell'anima sua. Discernere sempre il vero, provar sempre la stessa sensazione, foss' anco dolce, sarebbe non discernere, non sentire; sarebbe, scendendo molto al basso, divenir ape, polipo, vegetale, pietra, e, andando ancora più abbasso, metter capo al nulla ; ovvero, risalendo la scala degli esseri sino all' infinito, arrivare a Dio qual ci sforziamo di comprenderlo.
Dunque poter ingannarsi, poter soffrire, ma poter anche il contrario, ecco la libertà, ecco quel che pone l'uomo sopra l'animale governato dagli istinti, ma sotto dell'Ente supremo che chiamiamo Dio.
Come! per tema ch'io m'inganni, ch'io fallisca nelle mie combinazioni, eh io non sia
15