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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   comunismo, collettivismo 209
   addurre una conciliazione rimasero infruttuosi. D'allora in poi non fu più convocato alcun congresso e il Marx, reduce dagli Stati Uniti, morì nel 1883 a Londra.
   Tal si è in succinto 1' istoria dell' Internazionale che fece tanto parlar di sé, che incutè tanto spavento, e che par ora, se non spenta, assopita, e, giova sperare, in fin di vita.
   Non tutti i comunisti però son della scuola avanzata dei Babeuf e dei Bukunin ; non tutti son atei, materialisti, avversarii della famiglia e del matrimonio, avidi di spartirsi 1' altrui per goderselo senza far nulla e giù di li. Ma tutti indistintamente si posson chiamare allucinati, e comunisti mancanti di senso comune. Sì, quello che manca ad essi è la conoscenza della natura dell uomo, de' suoi istinti ineradica-bili, delle sue affezioni immutabili, e dei moventi delle sue azioni.
   Ignari di tutto ciò, i comunisti incappano ciecamente nel!' errore fondamentale: il postulato dell' effettuazione radicale, assoluta della idea d' uguaglianza perfetta. Essi misconoscono la grande importanza che l'individuale libertà d azione e la consapevolezza della responsabilità per la propria condotta e condizione hanno per la contentezza dell'individuo come pel benessere materiale e il progresso
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