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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   199 comunismo. collettivismo
   zi politici e i loro autori non furono che comunisti teorici i quali non tentarono di mandare ad effetto le loro idee. In ciò si differenziano dai comunisti moderni, i quali non hanno inventato alcun nuovo principio fondamentale comunistico, ma muovonsi nel circolo delle idee già espresse da Moro. Campanella. Vai-rasse, Morelly, ecc. !
   I varii sistemi dei comunisti moderni si diversificano soltanto nel modo di applicazione delle comuni idee comunistiche, e neff organizzazione dello Stato comunistico. Gli uni (Cabet, Weitling) vogliono attuare il comunismo in un grande Stato centralizzato, in cui le autorità centrali dirigono f attività di tutti gli individui, come il burattinaio tutte le mosse de' suoi burattini; gli altri (Baboeuf, Roberto Ovven) vogliono la decomposizione dello Stato in comuni rurali indipendenti, comunisti-camente organizzati e senza Città. I primi, Cabet e Weitling, sognano una vita eulta, incivilita e raffinata quale la menano soltanto i ricchi; i secondi Baboeuf e Owen, riconobbero che la società comunistica non può procurare che una modestissima esistenza materiale ed un' umil vita intellettuale. Certuni vogliono l'uguaglianza semplicemente nelle condizioni materiali; certi altri vogliono anche l'u-