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socialismo
sinteressato, paziente, devoto; si rassegna a una condizione precaria con una filosofia che non si trova nelle classi superiori; ha il sentimento dell' ordine, e, sino ad un certo punto, quello della dignità personale. Quel che gli manca è Io spirito di previdenza, il pensiero del domani, la cura dell' avvenire per sè e per la sua famiglia.
Nei grandi centri industriali principalmente 1' operaio e esposto a molte seduzioni e tentazioni e cerca spesso nei piaceri della bettola un triste sollievo alle sue fatiche. Là tra i canti e i fumi del vino, ei porge facile orecchio alle teorie sovversive, alle utopie livellatrici e spogliatrici dei socialisti da trivio ; là, ei si lascia accalappiare ed intruppare in quelle coa-^ lizioni di scioperi che tornano sempre, o quasi sempre, in fin dei conti, in suo danno.
Quello che più manca alle classi lavoratrici è lo spirito di calcolo, è il saper condursi e contenersi. Quest'educazione, coli'andar del tempo, si compirà. La responsabilità personale presuppone un'esperienza personale; niuna tutela collettiva può supplire a questa condizione. A poco a poco, e individualmente, l'operaio, rinsavito dai proprii errori, illuminato dalia pratica della libertà, acquisterà le qualità che gli mancano e s'innalzerà ad una condizione