lare, a volgarizzare le scienze, le lettere, le arti, gli utili trovati. E che dire di quella cronaca quotidiana che—dai delitti più orrendi sino alle più ridicole pazzie—tutta precorre la solfa della umana nequizia ? 1 giornalisti credono soddisfare soltanto la morbosa curiosità dei lettori d'ambo 1 sessi, e non si avvedono che quella lor cronaca impreteribile — oltrec-chè fa poco onore alla patria^è lenocinlo al delinguere.
Un altro difetto gravissimo della stampa in Italia è la concorrenza sfrenata — non intellettuale, lodevole sempre — ma materiale e pecuniaria, e sempre abbietta, che si fanno i giornali a gran colpi di cassa e di réclame. Un giornale oggidì è una speculazione, un'impresa industriale come un'altra; si tratta chi avrà un maggiore incasso e chi darà per conseguenza, un maggior dividendo agli azionisti. Quindi la réclame a tanto per linea. La quarta pagina—e quanto prima la terza — di tutti i giornali e il muro ove si appiccano i cedo-loni dei ciarlatani d'ogni ragione che infestano il mondo e la danno a bere instancabilmente ai gaglioffi che ci credono, versando nella cassa del complice giornale parte dei quattrini carpiti ai creduloni. E fosse tutto lì: ma la reclame proteiforme e più o meri velata, fa