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libertà di stampa
Rispetto poi ai particolari deve astenersi dalla calunnia e dalla diffamazione.
Se in un governo legittimo e ben ordinato la stampa avesse il diritto di seminar la discordia, di suscitare il malcontento, di attizzar gli odii, di predicar rinsurrezione, lo Stato intiero sarebbe assalito nella sua base.
Si può tentare di cambiare, o ravviare, o dare un altro avviamento all'opinione pubblica per mezzo della discussione e della ragione; non si può mai fare appello alle passioni.
L'altro limite verso i particolari non ci par men ragionevole. La calunnia, la diffamazione non devono essere tollerate in alcun tempo e sotto qualsiasi forma di governo. La vita privata non cade nella discussione che come guarentigia della vita pubblica. 11 cittadino non deve esser messo in piazza, se non allor quando può, co suoi esempii, o co' suoi atti, corrompere la pubblica moralità o seminare lo scandalo. E anche allora deve esser sempre giusta nella sua severità, grave e dignitosa nelle sue accuse o ne' suoi rimproveri.
Fuori di questi due limiti ia stampa deve esser libera.
Certamente, possono sopravvenire nell'esistenza delle nazioni, delle circostanze supreme durante le quali tutte le cose normali sono