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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l imposta
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   divetta o forzata in circostanze sfavoi'evoli) ; mentre per contro, nella floridezza delle sue condizioni economiche, ei può allargare la mano e spender di più cosi nel necessario come nel superfluo, e procacciare anche con ciò un maggior provento allo Stato. Con tariffe ben ponderate e moderate, l'imposta indiretta è il barometro del benessere nazionale.
   Appresso, l'imposta indiretta (tassa di consumo) risparmia al contribuente 1 imbarazzo, non lieve assai spesso, di sborsare tutt.' in un picchio una somma non indifferente, mentre la sborsa ogni giorno in ispiccioli senza imbarazzi e senza addarsene. Nè vuoisi pretermettere che l'imposta indiretta colpisce anche, e non ingiustamente, lo straniero che dimora, o per i suoi affari o per semplice divertimento, nello Stato, mentre non lo si potrebbe colpire direttamente.
   Ma appunto perche le imposte indirette (intendo le imposte di consumo) sono in certo modo volontarie, le non permettono, di fare un esatto calcolo preventivo delle entrate dello Stato, come lo permettono sino ad un certo punto, le imposte dirette ripartite. Oltre di ciò, le spese negli Stati odierni, segnatamente per il pagamento degli interessi degli enormi debiti pubblici, sono tanto ingrossate che non