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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l' imposta 14 1
   è ciò che si pratica per certi abbonamenti, per le assicurazioni, ecc. Quanto ai vantaggi sociali comuni a tutti, il povero ne sarebbe, senza l'imposta, anche assai più privato del ricco. In secondo luogo, come negare che l'imposta proporzionale sia alle spese (tasse indirette), sia ai beni, ai redditi, agli atti, abbia una base molto men capricciosa? Non si tratta più di una misura fantastica che si può allungare od accorciare. Non c' è verso di poterne fare un letto di Procuste in cui un tiranno giudicherà in qual misura convenga ritrarre o stirar le membra del paziente.
   Se non che anche l'imposta proporzionale, l'imposta per eccellenza, può tornar ingiusta e dannosa, quando appunto — non è, ben proporzionata — non solamente alle persone, ma anche alle cose.
   Pigliamo, per un esempio, l'agricoltura, la mammella maestra di tutti gli Stati, ma dell' Italia principalmente. In veruna classe dello Stato l'imposta gravita tanto come sugli agricoltori; e vi sono motivi speciali pei quali la medesima imposta, addossata alle altre classi, non può, ne' suoi effetti, riuscire cosi dannosa come agli agricoltori.
   Le circostanze dell'agricoltore sono diverse affatto da quelle del manifatturiere. Ei non pos-
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